Ci siamo lasciati nello scorso post con l’idea che, completata la progressione fisiologica, l’atleta comincia a compiere il gesto tecnico, in varie forme di progressione a seconda della specialità. In cosa consiste questa progressione?
Un podista comincerà dalla corsa lenta e lunga, per poi passare a movimenti più tecnici e reattivi come balzi, skip, corsa scalciata ecc; un tennista partirà da dei blandi scambi con l’avversario e continuerà con volée, discese a rete, corsa laterale e servizi; un lanciatore di peso comincerà a giocare con la sfera senza produrre veri e propri lanci, passando poi al gesto completo espresso in forma più blanda; un rematore comincerà senz’altro a vogare a ritmo leggero per poi introdurre variazioni di velocità. Nel caso di attività motorie complesse, come la ginnastica artistica, l’atleta inizierà dalle tecniche di base ed introdurrà via via quelle più complesse, e quelle che richiedono più forza o velocità. Anche la densità delle tecniche, nelle prime fasi, è piuttosto bassa, per portare gradualmente a regime i meccanismi di produzione dell’energia. In altre parole, la durata dello sforzo è bassa e la pausa tra l’una e l’altra è alta. In questo modo si limita la produzione di acido lattico: perché l’atleta utilizza per l’azione il solo fosfageno, e perché il fosfageno ha tutto il tempo di ricaricarsi coi soli meccanismi aerobici prima dell’impegno successivo. Ad esempio, un quattrocentista si produrrà in allunghi di velocità eventualmente crescente (fino a raggiungere il ritmo di gara), assicurandosi che ogni allungo rimanga nell’ambito alattacido: gli allunghi non dureranno quindi mai più di 5”-6”, e prevederanno sempre un recupero completo. Un aspetto importante del riscaldamento relativo ad attività a forte impegno aerobico (mezzofondo e fondo (corsa, sci, nuoto ecc.), ciclismo, voga, ma anche calcio, rugby, sport di combattimento) consiste nell’elevare la potenza aerobica, in modo che la maggior parte possibile della potenza espressa nel corso dell’azione sia delegata ai meccanismi ossidativi. Di questa fase, che io chiamo ad impegno centrale, ci occuperemo nel prossimo post.
Image: fasi del riscaldamento specifico prima di un incontro di volley Courtesy picasaweb.google.com.