Continuiamo nella progressiva introduzione di cereali interi (in chicco) nella nostra dieta.
Come ricorderete, a fronte dell’importanza nutrizionale dei cereali in chicco e del loro potere di struttura, abbiamo sottolineato che sono necessarie alcune precauzioni iniziali nel loro utilizzo, perché non tutti siamo pronti a digerirli ed assimilarli completamente. A questo proposito abbiamo individuato negli articoli precedenti un percorso ottimale e fisiologico per il loro utilizzo, cui vi rimando in caso vi siate… persi qualcosa.
Dopo aver integrato nella dieta il miglio, porta di entrata per cereali più complessi, si può passare al farro, il più antico tipo di frumento coltivato dall’uomo. Anche in questo caso seguiremo le attenzioni ed i criteri di gradualità che abbiamo descritto qui.
Come la maggior parte dei cereali, il seme del farro è circondato da una cuticola piuttosto dura ed indigeribile. È disponibile però anche nella forma decorticata (ottenuta tramite la parziale rimozione della cuticola), molto più facilmente assimilabile e che non richiede ammollo preventivo. Il farro decorticato cuoce, come il miglio, in 40’. Se preparato assieme al riso integrale può essere cotto per 60’.
Un paio di volte a settimana costituisce una buona media di assunzione, se la sua assimilazione non dà problemi.
Buon appetito!
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